Chi fomenta l’ansia e la paura dei migranti spesso si aggrappa al fatto che questi, secondo il loro parere, non svolgano alcun servizio per la comunità e che siano oziosi e privi di qualunque voglia di lavorare. Per questo motivo, e soprattutto vista l’ondata di paura che si è scatenata in rete per l’arrivo di nuovi migranti è indubbiamente utile descrivere il progetto Barikamà affinché ci si possa rendere conto di quanto sia errata la percezione di moltissime persone.

Il progetto Barikamà ha avuto origine nel 2011, si tratta di una piccola cooperativa con sede a Roma che ha avuto origine come risposta al continuo sfruttamento al quale i migranti vanno spesso in contro. Per questo motivo, ci furono numerose potreste atte a combattere il razzismo e lo sfruttamento, sfortunatamente le proteste non portarono alcun cambiamento a queste persone che, in seguito, decisero di rimboccarsi le maniche a di agire autonomamente per migliorare la loro situazione. Così nel marzo 2011 è nata la cooperativa di Barikamà che tramite la vendita di prodotti agricoli biologici ha come fine garantire un micro-reddito a coloro che non hanno trovato lavoro e che versano in cattive condizioni economiche.  Il progetto è gestito interamente da giovani ragazzi africani che hanno deciso di assumere inoltre un ragazzo italiano con la sindrome di Asperger.

Si possono contare numerosi prodotti bio che i ragazzi stessi coltivano, il più noto dei loro prodotti è lo yogurt, ma troviamo anche prodotti vegetali quali i broccoli di Sicilia; l’orto infatti è operativo dal 2014, e i ragazzi lo coltivano in collaborazione con il Casale di Martignano.

Questa attività oltre a fornire un sostegno economico, aiuta gli immigrati ad integrarsi nella società, ad apprendere meglio la lingua, ed evitare che cadano nella rete di sfruttatori senza scrupoli.

Il progetto è il perfetto esempio che queste persone non chiedono altro che una mano per rimettersi in sesto, sono perfettamente in grado di integrarsi e contribuire economicamente al mantenimento dello Stato. Queste persone vogliono far parte delle nostre città e ricominciare nuovamente le loro vite dimenticandosi degli orrori passati.


Fonte e foto:

http://barikama.altervista.org/