Il giorno 28 novembre 2016, abbiamo avuto il piacere di intervistare due studentesse di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari. Yasmin e Youssra ci hanno raccontato delle loro origini e di come vivono la loro religione qui nel nostro Paese.
- Parlateci un po’ di voi e di quali sono i vostri paesi di origine
Yasmin: Ciao, mi chiamo Yasmin e ho 23 anni, sono nata a Cagliari da padre libanese e madre sarda. Mio padre si è trasferito a Cagliari per fare l’Università e qui ha conosciuto mia madre.
Youssra: io mi chiamo Youssra ho 21 anni e sono nata a San Gavino Monreale. I miei genitori sono entrambi marocchini, mio padre per una serie di coincidenze della vita si è trasferito a Cagliari dove poi è stato raggiunto da mia madre e da mio fratello.
- Qual è la vostra religione?
Yasmin: Io sono musulmana sciita praticante e da tre anni ho deciso di indossare il velo. Da bambina ho frequentato la Chiesa cattolica insieme a mia nonna materna.
Youssra: Io sono musulmana sunnita praticante ma, per scelta, non indosso il velo.
- Come è vissuta in famiglia la religione e la scelta di indossare, o meno, il velo?
Yasmin: in famiglia non si parla quasi mai di religione, io e mio padre siamo musulmani io praticante e lui no, mentre mia madre e mia sorella minore sono atee. Mia nonna materna è cattolica e per suo volere ho ricevuto il sacramento del battesimo alla nascita. Nonostante tutto in famiglia c’è il rispetto reciproco, specialmente per quanto riguarda l’alimentazione. Io ho maturato la decisione di diventare musulmana dopo essere stata in Libano dai miei parenti, in particolar modo da quando ho iniziato a viaggiare da sola per andarli a trovare, qui sono potuta entrare in contatto con la religione e osservare come è vissuta nella vita quotidiana. Ho deciso di indossare il velo in totale autonomia, anzi, la mia famiglia non è totalmente favorevole alla mia decisione.
Youssra: in famiglia siamo tutti musulmani praticanti, mia madre da quest’anno ha preso la decisione di indossare il velo. In casa si prega tutti assieme, si fa il digiuno assieme e si cerca di seguire tutti i pilastri dell’Islam. Da bambina ho frequentato l’asilo delle suore nonostante la religione dei miei genitori. Ho avuto modo di confrontarmi con i miei parenti sulla questione velo e ho deciso liberamente di non indossarlo, per il momento.
- Avete mai avuto problemi all’ interno dell’Università e nella vita quotidiana relativi alle tue origini o alla tua religione?
Yasmin: alle superiori non avevo ancora iniziato ad indossare il velo per questo penso sia stata in qualche modo avvantaggiata, se così si può dire. All’Università non ho mai riscontrato problemi, anzi, i professori hanno sempre mostrato molta curiosità verso le mie origini. In giro per la città però capita spesso che alcune persone, specialmente i ragazzini, vedendomi facciano delle battute o mi guardino con diffidenza.
Youssra: Già dalle elementari, quando i bambini della mia classe hanno iniziato a capire che avevo origini diverse dalle loro, e poi fino alle superiori mi sono sempre state fatte delle battute ma personalmente le ho sempre prese con molta leggerezza. È capitato una volta su un mezzo pubblico che mentre parlavo in marocchino con mio padre al telefono una signora mi abbia guardato impaurita.
- E sul web?
Yasmin: sì, sul web è più facile essere vittima di commenti razzisti e xenofobi; ad esempio una volta discutendo di religione su un social network sono stata insultata e attaccata personalmente, mi sono state rivolte anche minacce relative alla mia cittadinanza.
Youssra: è capitato anche a me di avere problemi sul web e sui social. Una volta ho commentato un post sulla pagina Facebook di un noto politico italiano in cui si parlava di Islam in maniera sbagliata, al mio commento sono seguiti una serie di insulti personali in cui venivo attaccata per la mia religione.
- Come siete entrate in contatto con il progetto ReAct?
Yasmin: io tramite Youssra.
Youssra: io tramite un membro del team ReAct che ho amico su Facebook.
- Cosa ne pensate del nostro progetto?
Yasmin: trovo sia un progetto molto interessante, c’è bisogno di corretta informazione per evitare comportamenti violenti verso gli stranieri e per eliminare gli stereotipi presenti nella nostra società.
Youssra: penso sia una bellissima iniziativa perché in un modo o nell’altro bisogna iniziare ad abbattere i muri dell’ignoranza, specialmente partendo dai più piccoli perché saranno gli adulti di domani.