Possiamo definire l’istruzione come il mattone fondamentale per lo sviluppo dell’individuo, considerato sia singolarmente che all’interno dell’intera società.
La formazione è necessaria per la costruzione del proprio futuro e a maggior ragione per chi migra all’estero.
Sia per gli italiani, sia per gli stranieri, il diritto allo studio è di rilevante importanza in qualsiasi ambito della vita sociale.
L’art. 34 della Costituzione italiana sancisce che:
“La scuola è aperta a tutti.
L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.”
In considerazione all’articolo sopra citato, possiamo affermare che il diritto all’istruzione è aperto a tutti, italiani e stranieri, senza alcuna discriminazione di cittadinanza o permesso di soggiorno. Infatti «I minori stranieri presenti sul territorio sono soggetti all’obbligo scolastico gratuitamente e ad essi si applicano tutte le disposizioni vigenti in materia di diritto all’istruzione, di accesso ai servizi educativi e di partecipazione alla vita della comunità scolastica indipendentemente dalla regolarità della condizione del loro soggiorno» (art. 38 del Testo Unico sull’immigrazione).
Vi sono alcune eccezioni riguardanti la formazione degli adulti, le quali prevedono che la formazione di grado superiore non necessariamente può essere garantita a tutti.
I minori stranieri presenti in Italia hanno quindi il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. L’inosservanza di questo obbligo da parte dei genitori o dei responsabili del minore comporta una sanzione penale prevista dall’articolo 731 del codice penale.
In Italia gli iscritti stranieri nel 2015 ammontano a 148mila nelle scuole secondarie di primo grado e a 157mila nelle scuole secondarie di secondo grado, (si fa riferimento alle scuole con almeno 5 alunni stranieri iscritti). Lo Stato, le Regioni e gli enti locali si occupano di attivare corsi e servizi volti all’ insegnamento della lingua italiana, in quanto strumento indispensabile all’ inserimento scolastico e all’ integrazione dello straniero all’ interno della società.
Fonti e link utili:
http://www.istat.it/it/archivio/182866
http://www.integrazionemigranti.gov.it/normativa/procedureitalia/Pagine/Istruzione_formazione.aspx
http://www.meltingpot.org/Il-diritto-dei-minori-stranieri-privi-di-permesso-di.html#.WCTEYGvhDIU